Andar per monti
In questo articolo troverete suggerimenti per passeggiare in sicurezza in montagna e non solo
Con una chiamata all’ultimo minuto, è così che il mio caro zio mi invita alla prossima avventura, che può essere una passeggiata, un’arrampicata, una ferrata, una sciata o una ciaspolata; ultimamente si tratta sempre di una camminata, lunga o breve che sia, sarà comunque una piacevole immersione nella natura
Nella sezione escursioni troverete alcune delle camminate che ultimamente ho affrontato in Veneto e Trentino Alto Adige
Le regole fondamentali da rispettare sempre e tutte e non per forza in ordine di importanza sono:
- Studiare, munendosi di cartine topografiche recenti, un percorso adatto alle proprie capacità fisiche e al tempo a disposizione: bisogna saper sempre conservare un buon margine di energia, (esiste una scala delle difficoltà da Turistico ad Alpinistico), così facendo sarà divertente, facile e soprattutto ricco di interessanti incontri: fiore, animale, profumo, rumore, panorama che sia
- Scegliere una bella giornata, informandoti sulle previsioni meteorologiche ormai sempre molto aggiornate ed attendibili (es.: www.arpa.veneto.it ); non è detto che se al mattino è splendido lo sarà anche al pomeriggio, anzi di solito i pomeriggi sono sempre piovosi nel periodo estivo. In tal caso munirsi di ombrello, proprio così, il classico ombrello è molto più utile di una mantella o di un poncho
- Vestirsi in modo adeguato; non per forza serve un equipaggiamento tecnico, ma delle buone scarpe da trekking aiutano nel caso di percorsi con diverse tipologie di terreno
- Nello zaino non mettere cose inutili ma lo stretto necessario; sembra una stupidaggine ma il peso sulle spalle per diverse ore può stancarti facilmente, fondamentale l’acqua, le barrette energetiche o gli alimenti ricchi di zucchero, un mini kit di pronto soccorso con cerotti, salviette disinfettanti e un paio di pastiglie di antidolorifico, una maglia di ricambio, un asciugamano, la cartina geografica, fazzoletti di carta e carta igienica
- Essere iscritti ad un ente o associazione che abbia una copertura assicurativa adeguata alle proprie esigenze (es.: CAI) o verificare presso le proloco locali se dispongono di tale assicurazione, a volte anche solo giornaliera
- Lasciare sempre detto a qualcuno dove vai e confermare all’arrivo il tuo ritorno
- Non danneggiare la natura che ti circonda, rispettala perché siamo suoi ospiti
- Evitare i sentieri non segnalati
- Prestare attenzione alla segnaletica collocata lungo il percorso
- Salutare gli altri escursionisti che si incontrano; è una consuetudine piacevole che unisce le persone alla stessa passione
- Portare a casa i propri rifiuti; ho portato a casa diversi chili di rifiuti altrui durante le mie escursioni
- Chiamare solo in caso di reale bisogno il 118
Nel mio zaino non faccio mai mancare, il telefono ben carico con l’applicazione Georesq, il servizio di geolocalizzazione e d’inoltro delle richieste di soccorso dedicato a tutti i frequentatori della montagna ed agli amanti degli sport all’aria aperta (gratuita per i soci CAI), un accendino, un coltellino, una torcia, un fischietto, una coperta termica e un altimetro
Mal di montagna: i comportamenti consapevoli
Non è certamente solo un problema Himalayano, a volte basta anche solo superare i 2500 m s.l.m. per avere i sintomi. La prestazione di una persona diminuisce in quota a causa del più basso contenuto di ossigeno nell’aria, con un conseguente cambiamento della frequenza cardiaca e del flusso sanguigno. Importante quindi prendersi il proprio tempo necessario per acclimatarsi. I sintomi come il mal di testa, nausea, perdita di appetito e insonnia sono campanelli di allarme molto importanti da non sottovalutare. Sarà necessario scendere a valle prima possibile.
Vi chiedo gentilmente di non chiedermi informazioni tecniche su percorsi più o meno impegnativi, tutto dipende dal proprio stato di allenamento e capacità e dall’effettiva accessibilità nel momento richiesto. Per questo Vi invito a seguire i canali ufficiali SAT -CAI per approfondire sempre le notizie aggiornate.
Dedico l’articolo a mio zio Giancarlo, che purtroppo ci ha lasciato: non sarà mai la stessa escursione ricca di particolari e racconti!!!
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