Ferrata Gabrielli – Bivacco Cavinato – Cima d’Asta 2847 m s.l.m.
Dall’ampio parcheggio di Malga Sorgazza 1410 m s.l.m. GPS 46°08’03″N; 11°35’58″E
Lasciata la forestale che si ferma alla teleferica del Rifugio Brentari, il sentiero CAI n. 380 a sx sale nel bosco molto dolcemente ad ampi tornanti fino alle pietraie che ad intervalli si fanno oltrepassare senza fatica.
I massi di granito scesi in epoca remota creano soggezione sembrando sempre pronti ad una nuova discesa. La mole imponente di Cima d’Asta si vedrebbe se non ci fossero le nuvole.
Arrivati alla Forcella Magna a quota 2217 m s.l.m., si seguano le indicazioni lungo una mulattiera che tra cenge più o meno esposte ci portano alla Forcella Tellina e a breve all’attacco della nostra ferrata.
Una discreta esposizione, con il panorama che si fa sempre più interessante; si procede in verticale solo sui tratti con le scalette. Poi tra salti e dirupi si sale un infinito sentiero sotto il filo di cresta. Arrivati alla sommità di Cima Col Verde si scende verso il Passo di Socede.
Da qui a dx si scende verso il Rifugio e poco prima del lago si stacca il sentiero, segnato con bolli rossi, che sale il Canale dei Bassanesi, con una prima parte su pietraia in continua evoluzione fino alla Bocchetta del Canalon a quota 2664 m s.l.m. ed una seconda parte più divertente su salti di roccia fino in vetta.
Nonostante le nuvole della sommità ho potuto scorgere tutto l’arco dolomitico
Difficoltà: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
5 h solo la salita
Discesa
Dalla cima, lungo la via normale di salita fino al bel Rifugio Brentari e in discesa fino al parcheggio lungo il sentiero n. 327
4 h
Considerazioni
Più che una ferrata è un sentiero attrezzato, facile con un tratto attrezzato veramente esiguo. Necessita comunque di procedere in sicurezza, soprattutto con il caschetto sulla zucca visto l’instabilità del fondo del percorso più in alto che poi passeremo a nostra volta.
Il piccolo Bivacco Cavinato è essenziale, ha solo un paio di brande; l’esperienza di dormire quassù dev’essere meravigliosa!!! E’ posto poco sotto la cresta della cima, sembra sospeso ed insicuro nonostante l’ottimo ancoraggio.
Invece, moltissimi ragazzi bivaccano con la propria tenda nei pressi del Rifugio Brentari, che dire invidiandoli: bravi!!!
L’intera escursione è stata molto faticosa, vuoi per il poco allenamento, da considerare il fattore caldo perché si è quasi sempre esposti al sole.
Canale dei Bassanesi molto tosto, da prestare molta attenzione!!!
Libro di vetta presente e debitamente firmato.
Acqua abbondante lungo la prima parte del sentiero e lungo tutto il sentiero di discesa dal Rifugio.
Simpatiche installazioni aiutano i più piccoli nella salita verso il Rifugio Brentari nel percorso n. 327 rendendo più interessante l’escursione con la loro scoperta.
Ambiente solitario (ho fotografato gli unici altri due temerari) e poco considerato, nonostante l’incredibile bellezza dei posti circostanti, più affollata la Cima ed il Rifugio.
Atmosfera mistica al ritorno, tra basse nuvole ed un umidità come se piovesse
Cartografia Tabacco 014 Val di Fiemme – Lagorai – Latemar 1:25.000
Cartografia Kompass n. 626 Lagorai – Cima d’Asta 1:25.000
Escursione effettuata in Agosto 2023
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