Forcelletto 1396 m s.l.m. da Cismon del Grappa
Parcheggio comodo di fronte alla stazione ferroviaria di Cismon del Grappa

Raro l’inizio del sentiero che parte sotto ad un porticato nei pressi della sede municipale del piccolo Comune

Subito si nota l’attenta meticolosità di chi ha realizzato quest’opera, come mi è stato giustamente puntualizzato. I cismonesi hanno pavimentato e lastricato il percorso, fino a raggiungere l’attuale configurazione, utilizzata anche dagli austro-ungarici durante la prima guerra mondiale e per aver permesso il ritiro delle truppe d’oltralpe a fine conflitto.
Dalla statale è impossibile presagire un qualsiasi pertugio sull’esistenza di un qualsivoglia sentiero tra gli imponenti bastioni rocciosi

Il sentiero passa ai piedi della Gusela, cima simbolo che impera sul Paese, incrociando a quota 490 m s.l.m. in località Capitello il bivio che ci separa dalla mulattiera (n .920) che sale direttamente alla cima del Monte Grappa lungo la Valle Cesilla

A sx con segnavia CAI n. 910 la ancor più ripida salita che con una serie di interminabili tornanti porta a Col dei Prai in località Costa

Lungo il percorso si incrociano delle interessanti grotte con le inquietanti tombe risalenti all’epoca longobarda. Alla fine del fitto bosco di frassini e querce la distesa prativa lascia libero lo sguardo a spaziare sull’Altipiano di Asiago con Enego, Stoner e il Forte Lisser, la catena del Lagorai con Cima d’Asta e più a nord il lago di Corlo in basso e le Dolomiti, con il Pavione, le Pale di San Martino e in lontananza il massiccio della Marmolada



Il sentiero immerso nel prato, passa sulla sx di una casera ancora abitata, il selciato è a tratti ancora visibile con l’erba bassa, poco intuibile, mentre i segnavia si perdono lungo la carrareccia che nell’ultimo tratto è asfaltata

A quota 1397 m s.l.m. si svolta a dx per la forestale nei pressi di Malga Fiabernù e su forestale restando in quota si arriva all’albergo Forcelletto

Per i più allenati la cima del Monte Grappa potrebbe essere una nuova meta finale, io ho convenuto sul pranzare con veduta sulla cima e sulla vallata sottostante
Sentiero non adatto alla pratica del Nordic Walking e alla Mtb
Difficoltà: E (Escursionisti)
3 h e 30 min senza le soste
Cartografia Tabacco 051 Massiccio del Grappa, Bassano – Feltre 1:25.000

La discesa verso la Val Goccia con segnavia n. 913 subito con grande dislivello ci porta brevemente nel bosco e attraverso un impervio sentiero tra casere disabitate a quota 671 m s.l.m. incontra nuovamente la storica mulattiera che corre lungo l’alveo di un torrente che prende vita solo dopo abbondanti piogge
2 h e 30 min

Itinerario ad anello con un grande dislivello in un breve sviluppo, poco frequentato in ambiente solitario dove la natura con i suoi abitanti ne fa da padrona; ho scelto di salire a sx perché pensavo fosse molto più umido e scivoloso, così non è stato, probabilmente il percorso al contrario può risultare più semplice. Da considerare la messa in sicurezza con corrimano su buona parte della mulattiera e la fontana con l’acqua alla partenza proprio sotto il portico
La stagione giusta per percorrerlo piacevolmente è la primavera o l’autunno
Buona copertura Iliad/Wind lungo tutto l’itinerario

Salita a maggio 2021
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Mi complimento per l’articolo e per le bellissime foto, preciso solo che la mulettiera non è stata costruita dagli austro-ungarici durante la prima guerra mondiale (solo utilizzata, è pertanto non é propriamente una mulattiera militare), ma ha origini che si perdono in epoca romana, e sicursmente nella sua attuale struttura é frutto dell’opera pubblica, quale lavoro in sostituzione del pagamento di imposte e gabelle, dei Cismonesi dall’alto medioevo in avanti. In altri termini, da secoli i cismonesi hanno paviementato e lastricato il percorso, fino a raggiungere l’attuale configurazione (certo, anche nella prima parte del secolo scorso sono intervenute modifiche e migliorie, ma non tali da snaturare l’infrstruttura storica). Trattasi di uno degli itinerari piu antichi e spirituali dell’intero massiccio del Grappa, con l’unica pecca di spaventare l’escursionista poco allenato per il piccolo, ma intenso, sforzo iniziale. Ovviamente, lo sforzo è ripagato dopo una mezz’oretta di fiatone, raggiunto e superato il “buso dea gusea”, dove è possibile godere di uno degli ambienti piu suggestivi e incontaminati delle prealpi venete, ovvero la val cesilla, con le sue varianti ed in suoi scorci, fino a arrivare alla zona di alpeggio. Una montagna per pochi. Buona continuazione!!!
Buongiorno, Ti ringrazio per la precisazione, se mi permetti di correggermi copio e incollo. Buona giornata