Kenya
Guida al viaggio (la mia esperienza)
Introduzione ed itinerario
Il Kenya è una meta classica e molto ambita da noi italiani, spesso però limitata alla sola vacanza lungo la costa, “sole e mare” per capirci; questo è dimostrato anche dalle molteplici strutture presenti da Malindi a Diani, non solo alberghi o villaggi ma anche case in affitto, ristoranti e locali notturni gestiti direttamente dai nostri connazionali.
Per questo viaggio, invece, ho scelto di aggregarmi ad un gruppo già organizzato, un viaggio insolito e particolare visto gli alloggi scelti (edifici abitati da religiosi) come base per gli spostamenti ed il tipo di visita “alternativa” assaporando frammenti di vita quotidiana anche dei più poveri e di chi costantemente li aiuta.
A Nairobi alloggiavamo in periferia a Karem, a Nyahururu a Tabor Hill, poco fuori il piccolo centro non lontano dalle Thomson’s Falls (http://www.catholictaborhill.com).
Ci siamo concessi il lusso di avere un’autista ed un mezzo di trasporto tutti a nostra disposizione per l’intero periodo, cosa che ci ha permesso una certa autonomia sulla scelta degli itinerari giornalieri programmati al volo il giorno precedente.
La guida a sinistra non è il vero problema delle strade keniote e nemmeno le loro condizioni, ma sono i drivers dei matatu a renderle davvero pericolose, senza limiti e senza regole.
Il Paese è un mix di etnie e di paesaggi, dalle bianchissime spiagge con la barriera corallina all’alta cima del monte Kenya, dalla foresta tropicale dei monti Aberdare alle distese semi desertiche della zona del lago Turkana.
Vanta circa 50 parchi nazionali che ospitano milioni di animali; ogni parco ha le proprie caratteristiche e i propri abitanti; anche le dimensioni variano, dalle aree sconfinate alle riserve più contenute.
È un Paese affascinante che ti sorprende con i colori, con i profumi e gli odori, con le moltissime avventure che si possono o si devono affrontare.
La lingua ufficiale è l’Inglese, ma è affiancata regolarmente dallo kiswahili, la lingua parlata in tutta l’Africa Orientale.
È stato un viaggio intenso e vissuto con lo spirito giusto che mi ha aiutato a crescere interiormente.
Ho scoperto che con la ricetta giornaliera pole pole (piano piano) e akuna matata (nessun problema) si raggiungono tanti obbiettivi.
Prese di corrente per spine tripolari quadrate di tipo inglese.
Come arrivare
Il volo dall’Italia per Nairobi è spezzato da uno scalo in quanto non ci sono attualmente voli diretti se non con i charter che atterrano a Mombasa.
Amsterdam, Francoforte o Londra se si sceglie di restare in Europa; Istanbul, Egitto o gli Emirati Arabi come alternativa “extra europea”.
Dal primo gennaio 2024, non sarà più richiesto il visto per il Kenya. Occorrerà, tuttavia, ottenere un’autorizzazione all’ingresso (eTA) prima di iniziare il proprio viaggio, registrandosi sul sito www.etakenya.go.ke.
Domande compilate su un sito diverso da quello indicato sopra verranno automaticamente rifiutate.
Dopo aver effettuato il pagamento di circa 30 euro, sono previsti 3 giorni lavorativi per il rilascio. L’eTA è valida per un solo viaggio e può essere richiesta fino a 3 mesi prima dalla data programmata.
Una volta ottenuta l’approvazione, la copia della stessa (in versione cartacea, digitale o su app) dovrà essere presentata presso il punto di partenza e, una volta arrivati in Kenya, al controllo di frontiera.
Se, invece, la domanda viene rifiutata non sarà possibile effettuare il viaggio.
Poiché anche per i minori sussiste tale obbligo, le famiglie sono invitate a registrarsi come gruppo.
In caso di viaggi frequenti, tramite l’app ‘Kenya Travel Authorization’, si evita di inserire i dati ogni qualvolta si decida di partire.
Coloro in possesso di visto in base al sistema precedente, non devono effettuare una nuova registrazione. I visti già rilasciati sono, infatti, validi anche nel 2024.
Per maggiori informazioni contattare support-kenya@govtas.com o l’Ambasciata del Kenya in Italia.
Per gli spostamenti interni suggerisco flysafarilink.com, Air Kenya o Fly540.
Quando andare
Il clima è tropicale, la stagione delle grandi piogge va da marzo a maggio, le piccole piogge da ottobre a dicembre.
In genere lungo la costa il clima è mitigato dal mare, quindi umido e caldo tutto l’anno, mentre sugli altipiani interni e lungo la Rift Valley le temperature notturne possono essere davvero basse.
Il periodo migliore per visitare l’intero Paese sembrerebbe da dicembre a febbraio, per assistere alla grande migrazione invece bisogna presentarsi all’appuntamento nel mese di luglio o agosto.
Moneta
La moneta in uso è lo scellino del Kenya (sigla KES o Ksh) che è diviso in 100 centesimi.
Le banche, gli uffici di cambio e gli hotel, accettano Euro o Dollari americani, il prelievo di contanti è consentito negli sportelli degli istituti di credito.
Suggerisco di evitare i cambiavalute per le strade, poiché sono illegali.
Le banche e gli uffici di cambio presso l’aeroporto internazionale sono aperti 24 ore su 24.
Le carte di credito internazionali sono accettate presso i maggiori hotel e negozi, e in alcuni resorts lungo la costa.
Telefono ed internet
Le Sim locali in vendita consentono privatamente di chiamare l’Italia ed accedere ad internet con un prezzo contenuto, già all’aeroporto converrà procurarsene una.
Molti hotel, locali e ristoranti concedono gratuitamente la connessione wi-fi ai propri clienti.
Sicurezza
Il Paese vive in un nuovo clima di assoluta tranquillità dopo la recente riconciliazione avvenuta tra le principali parti politiche, ciò non esula nel portare sempre la massima attenzione nel muoversi nei principali centri urbani ed evitando le zone più periferiche e povere.
La popolazione locale è sostanzialmente molto accogliente verso il turista, a differenza tra gli appartenenti di tribù diverse dove l’odio è visibilmente marcato.
Ultimamente come nel resto del Mondo è importante mantenere un alto livello di prudenza soprattutto nei luoghi di culto o in prossimità dei centri commerciali, facili obbiettivi di estremisti e terroristi, ed essendo un Paese confinante con la Somalia, resta in prima linea per facili azioni terroristiche, quindi suggerisco di consultare il sito della Farnesina dal momento della prenotazione in poi.
Salute
In Kenya fortunatamente le strutture sanitarie sono abbondanti e molto affidabili, hanno gli standard europei ed il personale è molto ben preparato.
Importante, obbligatoria e quindi necessaria una buona assicurazione di viaggio.
Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatorio per i viaggiatori provenienti dai Paesi a rischio di trasmissione della malattia.
È richiesto indistintamente anche ai viaggiatori in solo transito aeroportuale presso tali Paesi (es.: Addis Abeba in Etiopia).
L’antimalarica è a discrezione di ognuno ma vivamente suggerita.
Numero di emergenza: 999
Cucina
Il piatto nazionale è l’ugali, la densa polenta di mais insipida che viene mangiata con le mani, appallottolandola e via, come contorno o come pasto principale.
Naturalmente i buoni ristoranti non mancano così come ottimi mercati dove poter acquistare di tutto e di più per pranzi veloci e senza particolari pretese.
Consigli per gli acquisti
Non ho mai visto una così grande varietà di souvenir, grazie alla fantasia e la grande manualità dei piccoli artigiani il mio zaino al ritorno “scoppiava” di ricordi, dagli scudi Masai alle maschere Makonde, dai cestini alle borse kiondos in agave, dalle coloratissime stoffe agli unici batik in cera.
Il grande City Marker di Nairobi e ancor più l’Africa Heritage , meritano una visita, puliti, accoglienti e il venerdì con il mercato dedicato ai Masai sono tutto un programma.
Il più spartano Kariokor Market, il mercato all’aperto in Racecourse Road, ha attirato l’attenzione mia e di Federica facendoci passare gli ultimi giorni tra le sue bancarelle, fantasticando di poter portare a casa l’impossibile, resta il sogno di acquistare l’assegai, la mitica lancia da caccia dei Masai.
I venditori, che non sono per forza gli artigiani, offrono una vastissima selezione di oggetti d’arte e artigianato locale, dai tessuti ai gioielli, dalle abili incisioni nel legno alle tovaglie dai ricami meravigliosi.
A differenza dei negozi più eleganti, al mercato è buon uso trattare con i venditori, proprio come in qualsiasi mercato di paese keniota.
Cosa vedere
Nairobi
È la classica grande capitale cosmopolita con traffico impressionante e disordinato dove nessuno rispetta le regole e ognuno pensa per se ed incredibilmente non ci si scontra, circondata dalle enormi baraccopoli (Mathare, Kibera e Korogocho) che ci lasciano sconvolti dal grandissimo livello di povertà e condizioni di sopravvivenza.
Uno dei progetti della comunità che ci ospita è il recupero dei ragazzi di strada, un progetto difficile se non impossibile perché moltissimi ragazzi e bambini non vogliono nemmeno essere aiutati!!!
La città ci è solo servita come base al nostro arrivo e alla nostra partenza.
Da vedere la casa di Karen Blixen, la famosa scrittrice che con “La mia Africa” (la sua autobiografia) fece sognare tantissimi europei ma al contempo odiare sia dagli inglesi che dagli stessi kenioti.
Una tappa d’obbligo per gli amanti della cultura è il Museo Nazionale con le sue collezioni di reperti geologici ed animali imbalsamati rende l’idea della cultura e storia del Kenya e della sua popolazione.
Punto di forza è l’esposizione di diversi fossili umani, come uno scheletro pressoché completo di un ragazzo Turkana di 1,6 milioni di anni fa e lo scheletro di Ahmed, uno degli elefanti più famosi del Kenya .
Questo gigante con enormi zanne nacque nel Marsabit National Park nel 1919.
Gli ambientalisti temevano che i bracconieri lo uccidessero brutalmente per le sue zanne, ecco perché nel 1970, l’allora presidente Jomo Kenyatta offrì ad Ahmed una continua protezione, sette giorni su sette.
Si assicurò che l’animale fosse sempre accompagnato da due ranger del parco.
Ahmed visse fino all’età di 55 anni e morì per cause naturali nel 1974.
Girare la città a piedi può essere pericoloso e non è una buona idea dopo il tramonto o al di fuori delle zone turistiche e soprattutto non indossare oggetti d’oro, non tirare fuori soldi in mezzo alla strada e non girare a piedi in stradine non illuminate.
La forma più popolare di trasporto utilizzato in città è il matatu, che opera su rotte prestabilite raccogliendo quanti più passeggeri possibile lungo la strada, con fermate libere a richiesta.
Molto meglio però affidarsi ai taxi che non essendo muniti di tassametro hanno tariffe fisse o dovranno essere concordate prima della corsa.
Nairobi National Park
È stato il primo dei parchi nazionali africani ad essere dichiarato tale.
Piccolo ma vanta 100 specie di mammiferi e 400 di uccelli, delle quali circa 20 migrano ogni anno dall’Europa, non ci sono elefanti.
È vicino alla città tanto che il profilo di Nairobi si staglia all’orizzonte.
Solo tre dei quattro lati del parco nazionale sono delimitati da cancelli, in modo che gli animali siano liberi di lasciarlo quando vogliono.
Zebre e gnu migrano ogni anno verso luglio e agosto, regalando ai visitatori uno spettacolo meraviglioso.
L’Ivory Burning Site Monument, accanto all’ingresso principale del parco, vuole commemorare l’imponente distruzione di zanne d’avorio confiscate ai bracconieri e commercianti compiacenti.
Sebbene i bracconieri siano ancora attivi, la popolazione degli elefanti in Kenya sta assistendo a una crescita costante.
Rift Valley
Dall’alto degli impervi pendii si vede la verde e ampia vallata con le piantagioni di banane, di cotone, di caffè e tè a perdita d’occhio, con al suo interno i grandi laghi salati ricchi di soda e circondata dalle alte montagne e da spettacolari vulcani che rendono unica questa meraviglia naturale formatasi 20 milioni di anni fa, che parte dal fiume Giordano e arriva fino al Mozambico.
Lago Baringo
È situato nella parte più settentrionale di tutta una catena di laghi salati formatesi nella valle, oltre la grande attrattiva ornitologica con la presenza di oltre 400 specie di uccelli, è ospitata una grande popolazione di ippopotami e coccodrilli, non vi sono fenicotteri.
Abbiamo trattato con facilità il prezzo per un’imbarcazione che ci ha portato al centro del lago, le aquile pescatrici impazziranno per i pesci che verranno lanciati da un “attore” Masai.
Lago Bogoria
Fenicotteri e pellicani riempiono le coste di questo luogo “rovente” dove, nelle sue sponde meridionali, si aprono diverse pozze fumanti e ribollenti, ricoperte da muschi e licheni dai colori incredibili; i piccoli gaysers sono pericolosi anche se è possibile avvicinarli per qualche foto.
Lago Nakuru National Park
Istituito a Parco Nazionale nel 1968 offre con i milioni di fenicotteri rosa “quasi” sempre presenti uno dei più suggestivi spettacoli di tutto il Paese.
Nell’area circostante vive la popolazione di rinoceronti neri più numerosa del Kenya, la rara giraffa di Rotschild e i rari babbuini verdi.
Lago Naivasha
È il più grande lago d’acqua dolce del territorio keniano della Rift Valley.
Lago Magadi
È un lago di soda situato nella parte più meridionale della Rift Valley keniana, non lontano da Nairobi, estraggono oltre alla cenere di soda, il sale, in un torrido ed invivibile territorio, è stata un’autentica tortura!!!
Aberdare National Park
La lingua montuosa con le alte cime che riva o fino a 4000 m s.l.m. proteggono un altipiano ricoperto da brughiere, erba, erica gigante, alte lobelie e seneci giganteschi.
Il bosco alpino di palissandro e bambù nasconde numerosi corsi d’acqua e delle spettacolari cascate.
Ricco di fauna, sarà la prossima meta in questo meraviglioso Paese con la ricerca della pantera nera, che sembra presente in abbondanza proprio da queste parti.
Riserva naturale di Lewa
I Big Five al gran completo in questa riserva sull’altipiano di Laikipia, nella zona nord ovest del Paese, qui è possibile organizzare un singolare safari a cavallo su tracciati sicuri e trekking con le particolari guide Masai nella foresta Ngare Ngare alla ricerca di colonie di scimmie.
Lago Turkana, riserva Samburo e Shaba
Le temperature elevatissime e la relativa instabilità politica in questa zona possono far desistere anche i più temerari possibili visitatori ma le riserve ospitano moltissime specie rare tipiche del nord del Paese, quali: la zebra di Grévy, lo struzzo somalo, la giraffa reticolata, il gerenuk e l’orice beisa (noti anche come gli “special five” di Samburu), oltre a elefanti e grandi predatori.
Il lago Turkana e il suo ecosistema sono stati riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.
Lungo le sue sponde orientali si trovano il sito archeologico e il museo di Koobi Fora, di particolare interesse per l’ospitare numerosi fossili preistorici di ominidi.
Masai Mara National Park
È il parco nazionale più famoso del Kenya, con il confinante Serengeti in Tanzania, forma uno dei più straordinari ecosistemi del pianeta, attraversato dal fiume Mara nel bel mezzo della Rift Valley.
Gazzelle e zebre si affiancheranno all’auto e le possibilità di ammirare i Big Five (elefante, bufalo, leone, rinoceronte e leopardo) sono molto alte!
Tra le specie più ricercate ci sono i leoni dalla criniera scura, anche raggruppati in branchi da 40 esemplari e il rarissimo e protetto rinoceronte.
All’interno della riserva ci sono, inoltre, quasi 500 specie avicole.
La zona più ricca di fauna è nel triangolo di terra formato dal fiume Mara e dal fiume Talek.
Ma uno degli eventi più spettacolari del Kenya, e forse dell’intero regno animale, è la grande migrazione.
Migliaia di gnu e zebre migrano dal Serengeti in Tanzania al Masai Mara in Kenya, alla ricerca di erba fresca e con loro i predatori che attendono questo lauto è facile banchetto presentato dagli animali feriti o più deboli. Il sito www.discoverafrica.com aggiorna in tempo reale gli spostamenti dei branchi.
Facile incontrare gruppi di Masai, il popolo fiero e ricco di antiche tradizioni, con uomini e donne di età indefinibile, liberi di circolare e viverci al suo interno, dediti all’allevamento del bestiame spostandosi di continuo in cerca di nuovi pascoli e pozze d’acqua per le loro piccole mandrie.
Nelle danze Masai, gli uomini si esibiscono a turno in salti accompagnati da canti e suoni, sempre vestiti con i tipici abiti dai colori sgargianti e agghindati dai variopinti gioielli di perline.
Raggiungibile in circa 45 minuti di volo da Nairobi se si prenota il “tutto incluso” da due piste di atterraggio attive tutto l’anno: Mara Serena e Kichwa Tembo o in circa 4-5 ore di auto.
Con il nostro piccolo automezzo siamo entrati da ovest, al ritorno dalla Tanzania, attraverso una pista poco conosciuta e poco battuta, dopo che l’imbrunire ci ha costretto a cercare un rifugio di fortuna.
Sbagliando ripetutamente strada ci siamo imbattuti in un villaggio per chiedere informazioni e per fare carburante, in pochi secondi tutt’intorno a noi si era formato un capannello di gente che ci osservava con stupore chiedendosi come potevamo essere finiti fino a lì.
Fortunatamente abbiamo recuperato il gasolio necessario per proseguire, che ci è stato versato nel serbatoio con una bottiglia di plastica (anche questo è Africa, ricorda il mio fantastico zio!!!).
Meru National Park
Anche in questo selvaggio Parco la fauna è abbondante, qui si contano le più grandi mandrie di bufali di tutto il Paese.
Situato a cavallo dell’equatore, attraversato dal fiume Tana e da molteplici altri torrenti e fiumiciattoli, offre al visitatore un paesaggio alpino verdeggiante e fresco tutto l’anno.
Monte Kenya National Park
Con i suoi 5199 metri della cima più alta è il simbolo del Paese.
L’area del Parco è accessibile soprattutto per la scalata ai picchi più alti, con una permanenza per raggiungere la vetta che varia dai tre ai cinque giorni.
Naturalmente è obbligatorio farsi accompagnare da agenzie con guide specializzate.
L’area che circonda il parco è ricca di piantagioni di caffè e tè a perdita d’occhio, rose olandesi e nei centri abitati le tipiche abitazioni dall’architettura coloniale.
Amboseli National Park
Questo particolare Parco, è l’immagine dell’Africa stessa: la savana con i suoi animali al pascolo, le acacie spinose da contorno e il Monte Kilimangiaro innevato sulla sommità come sfondo.
Facilmente raggiungibile da Nairobi grazie alla strada ottimamente asfaltata fino a Namanga, poi sterrato per altri 75 km fino al gate d’ingresso.
Sono presenti 80 specie di mammiferi e 400 di volatili; il territorio varia dalle pianure alluvionali con il grande lago ormai prosciugato, alle zone paludose nell’estrema zona orientale.
Tsavo National Park
È il Parco più grande del Kenya ed è attualmente diviso in due zone.
La parte orientale offre magnifici paesaggi di praterie e savana con diversi corsi d’acqua provenienti dalle lontane pendici del Kilimangiaro, dove gli abbondanti gruppi di animali possono dissetarsi durante tutto l’anno e quella occidentale offre un paesaggio vulcanico, montagnoso e umido, che attira soprattutto escursionisti appassionati di trekking.
Mombasa e la costa
La vecchia capitale Mombasa fu fondata da mercanti arabi nel secolo XI, una volta si estendeva in gran parte nell’isola corallina collegata alla terraferma dalla larga strada sopraelevata, con i quartieri di Kuze e Kibokoni.
Simbolo della città, le famose zanne d’elefante costruite in acciaio sulla Moi Avenue a ricordare la visita dei reali inglesi nel 1952.
Le influenze arabe ed indiane sono ben visibili, dagli stretti vicoli ai portoni intarsiati, dai profumi ed odori speziati ai colori degli intarsi sulle balconate.
Al porto c’è un continuo vociare caotico che accompagna le imbarcazioni al loro rientro dopo una battuta di pesca.
Da vedere il maestoso Fort Jesus, antica fortezza costruita dai Portoghesi ora trasformata in museo.
La costa da nord a sud è caratterizzata dalle spiagge bianche coralline con le altissime palme da cocco, resort più o meno lussuosi si susseguono offrendo alloggi per tutte le tasche.
All’isola di Wasini a circa 75 km più a sud di Mombasa, è un lembo di sabbia lungo 7 km, circondato da una strepitosa barriera corallina, raggiungibile solo con le tipiche imbarcazioni dal molo di Shimoni, è possibile nuotare con tartarughe, delfini e megattere.
Consigli
I matatu sono da evitare, i passeggeri vengono stipati come sardine (ne ho contati 22) e con la velocità eccessiva si è a rischio continuo di incidente.
Evitare gli spostamenti di notte, che siano a piedi o in auto.
Curiosità
Ovunque mi sono spostato gli uomini, le donne e gli immancabili bambini erano incuriositi dai miei capelli lunghi che credevano finti; solo i bimbi più coraggiosi si avvicinavano per toccarli e restavano ammutoliti scoprendoli veri.
Il 10 ottobre è la festa nazionale chiamata Utamaduni Day. Questo è un giorno per celebrare la ricca diversità culturale e il patrimonio del paese. Il Kenya è una nazione variegata con oltre 40 tribù, ognuna con la propria lingua, patria ancestrale e costumi.
Vi capiterà di veder attraversando i numerosi villaggi di capanne di paglia e fango, donne e bambini in fila al pozzo d’acqua con grandi bidoni gialli in mano o in perfetto equilibrio sul capo.
Il periodo esatto della migrazione varia ogni anno, resta un mistero la ragione per cui i capi delle mandrie di gnu scelgano di iniziare la migrazione di massa in un momento specifico.
Abbiamo dormito in una casa Masai dove sono stati tutti molto cordiali, non c’era da cenare e quindi con un giovane sono uscito a prendere del pane, rientrato con la cena, non essendoci l’acqua corrente mi hanno prestato un catino, dell’acqua dal pozzo, un pezzo di sapone, e anche quella sera dopo una giornata particolarmente intensa , sono riuscito a lavarmi!!!
Contatto utile prima di partire
Ambasciata d’Italia a Nairobi
UN Crescent, Gigiri, Nairobi – P.O. Box 63389 – 00619 Muthaiga – Nairobi
00254205137500 Centralino
Fax: +254. 20. 2247086
Cellulare di reperibilità: +254. 722 . 514 327
E-mail: ambasciata.nairobi@esteri.it; consolare.nairobi@esteri.it
Website: www.ambnairobi.esteri.it
Kenya Tourism Board – Italia
Interface Tourism Italy Srl
Via Carducci, 36
20123 – Milano, Italia
Tel: +390283660917
E-mail: magicalkenya@interfacetourism.com
Aggiornato a gennaio 2024
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