Messico e nuvole: on the road, da Città del Messico a Cancun
Guida al viaggio (la mia esperienza)
Introduzione ed itinerario
Un clima sostanzialmente caldo, le bellezze naturalistiche e architettoniche, l’accoglienza della gente, sono solo alcuni degli aspetti caratteristici di una terra tutta da esplorare, a tratti selvaggia e incontaminata, a tratti moderna e industrializzata.
Il Messico è un luogo unico, magico, affascinante e meraviglioso, con diversi ecosistemi, dalla steppa e deserto alla foresta tropicale, dai grandi ed affollati centri urbani ai piccoli paesini sperduti, dalle montagne con alti vulcani alle paradisiache spiagge lungo la costa pacifica o affacciate al mare turchese dei Caraibi; Messico è anche sinonimo di popoli antichi ed epoche coloniali, di antichissimi e ben conservati siti, di rivoluzione, di colori, di cieli stellati, di misteri e molto altro.
È una meta obbligata almeno una volta nella vita, che si vada soli, in coppia o in famiglia saprà ammagliare chiunque.
Il nostro caro rojo ci ha “fortunatamente” scarrozzato senza problemi in un tour con lo zaino in spalla in lungo e in largo per il Paese; un mese in tutto, partendo da Città del Messico ci siamo spostati verso il Pacifico lungo l’autopista 150D lungo la Sierra Madre del Sud sotto l’imponente mole del vulcano Popocatepetl, passando per le splendide città coloniali di Puebla e Oaxaca, fino ad arrivare esausti a Salina Cruz e Zipolite. Da qui verso il Chiapas dove la natura fa da padrone, con Tuxtla, San Cristobal, Ocosingo e Palenque, e giù nello Yucatàn, lungo la Riviera Maya fino a Cancún.
I miei tre compagni di viaggio si conoscevano da tempo, mi sono intrufolato organizzando il loro viaggio, contagiato da un tour lungo ed insolito ma molto affascinante e nonostante sia tornato dopo diversi anni l’anima del Messico è rimasta inalterata.
Pernottando solo in ostelli prenotati da casa, abbiamo potuto condividere magnifiche esperienze con una moltitudine di persone provenienti da diversi Paesi del Mondo, tutti uniti in quello che il viaggio rappresenta: un’avventura ed un’opportunità.
Per risparmiare si deve allungare il viaggio e questo significa più transiti, coincidenze che saltano e bagagli che si perdono, infatti, le disavventure dei “4 cabrones” cominciano a Parigi con una coincidenza persa e l’obbligo di passare una notte insonne all’aeroporto Charles de Gaulle.
Atterrando di notte a Città del Messico siamo restati esterefatti dall’incredibile dimensione del suo centro illuminato da milioni di luci e l’estenuante attesa al gate d’entrata è passata in fretta perché già ci pregustavamo l’itinerario della nostra vacanza.
Ci siamo fermati qui qualche giorno, calandoci immediatamente nella parte dei locali, assaporando la genuinità delle persone indigene e cercando l’anima messicana che non abbiamo però trovato subito.
Abbiamo prediletto posti spartani dove mangiare, in barba alle corrette regole d’igiene, gustando nuovi ed introvabili sapori, scoprendo particolari metodi di cottura e stravaganti ricette.
E che dire della tequila ed il mezcal? Fanno parte della cultura locale con centinaia di marche; nelle scenografiche cantinas sono addirittura annotate su interi menù dove è facile in una serata superare i 100$ in bevute.
Le strade principali sono sempre in perfette condizioni e con poco traffico, solo da fare attenzione ai “malefici” topas, i dissuasori di velocità, alti e mal segnalati, micidiali se affrontati a forte velocità o i vibradores, altrettanto fastidiosi ma meno pericolosi.
Abbiamo conosciuto chi si spostava in autobus e stando ai loro racconti sarebbe stata un’eventuale ottima alternativa, magari quelli di prima classe, più cari ma decisamente più comodi, più puntuali e più veloci.
Aprendo la borsa dei ricordi estraggo: le suggestive danze tribali che animavano costantemente lo Zócalo, una miscela di acrobazie e magici suoni; le partite a domino nelle cantine con i bicchieri di tequila sempre vuoti; le freddolose colazioni sulla terrazza dell’ostello in centro città con vista sui tetti ed in particolare su quello della Cattedrale; il recupero fortunoso del bagaglio smarrito; gli altissimi cactus ed i serpenti lungo la strada per Puebla; la sosta lungo il percorso in un ristorantino con annesso piccolo edificio adibito alla toilette, porte divise per maschio e femmina ma dentro tutto unito, aperto e senza separazione; il casuale matrimonio in un’impronunciabile paesino lungo la Sierra Madre del Sud (San Miguel Suchixtepec), con tanto di invito (obbligato) a pranzo e bacio alla sposa; le cabanas a Zipolite, raggiungibili solo a piedi lungo la spiaggia; il serpente tra i cactus; le spremute per colazione di naranja a Oaxaca; San Cristobal de Las Casas e il suo piccolo ostello a gestione famigliare, festeggiando con gli altri inquilini infiniti capodanni e dormendo su di un’amaca finché pioveva; San Juan Chamula, raggiunto a cavallo attraversando un tratto di foresta e guadando un fiumiciattolo, con la Chiesa ed i suoi bizzarri abitanti con le loro stravaganti usanze e la loro cultura sospesa nel tempo; la fierezza del popolo che orgogliosamente difende la propria identità; i Mariachi, spesso sudati sotto gli sgargianti abiti tradizionali e l’immancabile sombrero; la solitudine magica di Palenque; i bagni a Salina Cruz tuffandosi tra le gigantesche onde del Pacifico; il bagno nudi a mezzanotte a Playa del Carmen con la luna piena che risplendeva sulle bollicine della nostra nuotata.
Tanti ricordi per un unico viaggio!!! Che nostalgia!!!
Come arrivare
Ormai, la maggior parte delle compagnie aeree collegano il Messico con voli diretti della durata di circa 11 ore, dall’Europa, ma noi per risparmiare abbiamo fatto una seconda tappa negli Stati Uniti. I voli diretti dall’Italia partono solo da Roma, o i charter prenotabili con un pacchetto tutto compreso.
Per entrare è necessaria la Carta Turística che viene consegnata dalla compagnia aerea durante il volo e convalidata allo sbarco.
Vale sempre la pena di confrontare le offerte dei vari vettori aerei che portano a Città del Messico o Cancún via molti hub europei
Quando andare
Il clima varia da regione a regione a seconda della latitudine.
Per un tour completo consiglio il periodo da ottobre a marzo ma riempendo la valigia o lo zaino con abiti sia pesanti che leggeri.
Durante il periodo estivo tra luglio e ottobre nello Yucatàn si abbattono gli uragani, sempre più frequenti e distruttivi
Moneta
La moneta locale è il peso messicano, gli Euro ed i Dollari americani sono facilmente scambiabili agli sportelli di ogni banca, inoltre sono accettate tutte le principali carte di credito; i prezzi, dal mangiare al dormire, alle escursioni, sono alti solo nei luoghi turistici dove vengono esposti solitamente in Dollari USA (US$).
I siti archeologici ed i musei sono gratuiti alla domenica e nei giorni festivi
Telefono ed internet
Finalmente si riescono ad acquistare le sim-card prepagate, chiamate “chip“, ma documentateVi meglio sui costi delle connessioni, al tempo dei miei viaggi nel Paese non erano ancora commercializzate.
A Città del Messico oltre che agli internet cafè è possibile accedere alla rete Wi-Fi tramite gli hotspot gratuiti posti vicino alle attrazioni turistiche e alle piazze principali, così come tanti alberghi e resort
Sicurezza
Non abbiamo avuto alcun problema di sicurezza; il consiglio è sempre quello di prestare la massima attenzione nei luoghi troppo affollati o troppo deserti ed evitare i taxi che non abbiano una licenza ufficiale esposta sul vetro anteriore
Salute
Non è un Paese a rischio salute e non ci sono vaccinazioni obbligatorie se non quella contro la febbre gialla se si proviene da un Paese endemico.
La “vendetta di Montezuma” (diarrea o vomito) può colpire chiunque quindi, attenersi sempre alle normali regole di igiene per evitare brutte sorprese
Cucina
La tortilla, è un tipo di pane basso non lievitato, a base di farina di mais, base di moltissimi menù. Non va confusa con la tortilla de patatas, che è invece un tipo di frittata tipico della Spagna; i tacos sono delle tortillas piegate.
Il guacamole è una salsa usata come condimento o contorno già dagli antichi Aztechi, composta da una base di avocado con aggiunta di lime, cipolla e tanto peperoncino.
Il mole poblano è una salsa densa a base di peperoni, frutta secca, spezie e cioccolato in cui viene cotta della carne.
E che dire del peperoncino? Ovunque purché sia habanero o piquín.
La tequila ed il mezcal, liquori ricavati entrambi dalla distillazione del maguey, un tipo di agave (coltivato un po’ dappertutto); la differenza sta che il mezcal contiene il verme che gli conferisce un sapore particolare
Consigli per gli acquisti
Le decorazioni fantasiose, i ricami elaborati e i colori accesi dei tessuti rendono l’artigianato locale, l’artesanías, famoso in tutto il mondo. L’arte manifatturiera locale sposa alla perfezione le tradizioni del Vecchio e del Nuovo Mondo, dei retaggi preispanici e degli influssi culturali più recenti, meglio ancora se acquistati direttamente nei mercati tradizionali, i tianguis.
Personalmente ho fatto incetta di braccialetti e collane, cinture, camicie, il capucho o jerga, colorato e comodo, il poncho, le tovaglie, i tappeti, un copriletto, un’amaca, ma c’è veramente un’infinita scelta, tra tessuti, pelletteria, sombreri, i bianchi cappelli di Panama e molto altro.
A Taxco, splendida cittadina vicino Città del Messico, si può acquistare argento a prezzi notevolmente vantaggiosi
Cosa vedere
Città del Messico: el monstruo
Abituati alle nostre piccole e medie città è incredibile immaginarsi in un’enorme e frenetica metropoli così caotica e densamente popolata come la capitale del Messico, ed in più guidando un’utilitaria in pieno centro e con la guida a sx per giunta. Un dedalo di strade apparentemente uguali ma tutto ruota attorno allo Zócalo, la Plaza de la Costitución, con la sua gigantesca bandiera e la spettacolare cerimonia dell’ innalzamento e abbassamento, con tamburi, trombe e soldati che marciano, qui si affacciano la Cattedrale metropolitana e il Palacio Nacional, il palazzo presidenziale che sorge nel punto esatto in cui nel XVI secolo si trovava il palazzo del sovrano azteco Montezuma con il Museo Nazionale della Cultura, dove il celebre Diego Rivera ha illustrato lungo le pareti delle scale la storia della Nazione.
Molte delle pietre dal palazzo azteco sono state utilizzate per la costruzione del Palacio Nacional. La maggior parte dei visitatori accorre per vedere gli enormi e spettacolari dipinti murali dell’artista messicano Diego Rivera, realizzati tra il 1929 e il 1935. Gli affreschi raffigurano la storia messicana dall’arrivo del dio azteco Quetzalcoatl al periodo successivo alla Rivoluzione Messicana del 1910.
La piazza è anche circondata da innumerevoli luoghi dove potrà gustare le specialità culinarie locali, come tacos, tortillas o pelonas, un croccante panino fritto con carne, fagioli e salsa piccante. Il cielo, nonostante i suoi 2400 m di altitudine, non è mai limpido: è l’effetto dell’inquinamento e i suoi 22 milioni di abitanti.
Da non perdere assolutamente il Museo Nacional de Antropología con le sue collezioni archeologiche e la famosa lastra circolare con inciso il calendario Azteco, e ancora le raccolte Maya provenienti da Palenque, quali la Tomba delle Iscrizioni e il Chac-Mool da Chichén Itza.
Il museo raccoglie le basi storiche per un corretto tour del Messico, diviso per civiltà ed insediamenti, un salto indietro nel tempo, per comprendere un glorioso passato che è ancora vivo nel moderno Messico. Strutturato per ere storiche e con sale dedicate a tutte le popolazioni che sono vissute sul territorio prima dell’arrivo dei conquistatori spagnoli, e la domenica l’ingresso è gratuito!
Molto caratteristici sono i giardini galleggianti di Xochimilco, dove variopinte imbarcazioni le trajineras percorrono i canali (ormai di acqua torbida) tra una lussureggiante natura. Noto anche come la Venezia messicana per la sua estesa serie di canali di irrigazione aztechi; tutto ciò che resta dell’antico lago Xochimilco. Qui si noleggia un’imbarcazione per navigare lungo i canali dove a bordo si potrà pranzare e fare festa.
Il Palacio de Bellas Artes, custodisce i murales più belli di Diego Rivera, ricchi di significato, raggiungibile a piedi in pochi minuti dallo Zócalo, l’esterno in marmo bianco presenta una architettura fantastica e ottimamente illuminata di notte.
Il Museo del Templo Mayor, a pochi passi dalla Cattedrale, espone la zona rituale Azteca sepolta sotto la crescita di Città del Messico; unica testimonianza dell’antica città Azteca di Tenochtitlan, rasa al suolo da Cortes.
Il Castello di Chapultepec é stato costruito sulle ceneri del più importante tempio cerimoniale Atzeco fatto erigere su quella collina da Massimiliano D’Asburgo per renderla sua dimora ufficiale come imperatore del Messico, poi la storia ha trasformato questa residenza nel tempo anche in una accademia militare; al suo interno si trovano i murales dei famosi artisti messicani come Diego Rivera e Siqueiros; da qui si gode di una vista di città del Messico a 360 gradi, per arrivarci si attraversa una parte del parco di Chapultepec anche a bordo di un piccolo trenino.
Nello stesso quartiere si trova il Museo di Frida Kahlo la Casa Azul, lasciata intatta così come volle Rivera, all’interno le più importanti opere della Kahlo, nonché molte opere di suo marito.
A meno di un’ora dal centro, le rovine di Teotihuacán ti impressioneranno per la loro maestosità, imponenza e grandiosità. Una città sacra enorme, dominata dalle due piramidi del Sole e della Luna, collegate dalla Calzada de los muertos, e vari edifici monumentali. Nell’antichità rappresentò il centro più grande di una civiltà urbana organizzata che all’apice del suo sviluppo, tra il 200 e il 600 d.C. raggiunse circa 150mila abitanti, inconcepibile per noi europei, che ti darà un’altra visione della vita, tra storia e suggestione, imperdibile.
Sempre in giornata si può raggiungere Xochicalco, un sito splendido, molto appartato, con un’atmosfera particolare e suggestiva grazie al Pozzo Astronomico in cui i sacerdoti studiavano i movimenti delle stelle e dei pianeti.
Per spostarsi convengono le linee metropolitane, pratiche, dal costo irrisorio e con frequenti passaggi
Puebla
Città patrimonio dell’Unesco, luogo storico per via della battaglia del 5 maggio del 1862, qui combattuta contro i francesi nell’800 e famosa per la sua squisita cucina. Alcuni edifici coloniali in stile rinascimentale e barocco sono decorate con le tradizionali piastrelle in ceramica.
Da visitare: la Cattedrale con il suo altissimo campanile; la Biblioteca Palafoxiana aperta nel 1646), è la più antica biblioteca delle Americhe, che conserva più di 42mila libri, 5mila manoscritti tra cui la Cronaca di Norimberga del 1493 e altri oggetti ed è protetta dall’UNESCO; il Museo Ampero con le varie collezioni di arte Zapoteca, Huasteca, Maya, Olmeca e Azteca, ma anche pezzi risalenti al periodo coloniale e contemporaneo; il Centro Cultural de Santa Rosa, un convento del 17esimo secolo, trasformato in museo, offre magnifici esempi di arte applicata locale e vi si svolgono molti corsi ed esibizioni.
Una visita meritano anche il Museo de la Revolución, il Fort Loreto e il Fort Guadalupe, la Galería de Arte Contemporáneo y Diseño, il Museo de José Mariano Bello y Acedo, e la bellissima Casa de Alfeñique, con più di 1500 reperti di storia naturale
Oaxaca
La definirei la città perfetta: il silenzio del luogo e la serenità dei suoi abitanti, il clima mite, i colori vivaci delle basse abitazioni, il poco traffico, l’aria più pulita.
Il Palazzo del Govierno, la Cattedrale di Santo Domingo, il giardino botanico ed il museo adiacenti meritano una visita, così come un po’ tutto il centro storico dichiarato nel 1987 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. In mezzo alla piazza centrale di Santa María del Tule sorge il famoso ahuehuete detto affettuosamente albero del Tule, con oltre 2.000 anni alle spalle, durante i quali ha sviluppato un tronco di oltre 40 metri di diametro.
Da non perdere l’eccellente Museo de las Culturas de Oaxaca.
A pochi chilometri sorge l’area del sito archeologico precolombiano di Monte Albán; restaurata con estrema cura presenta resti della civiltà Zapoteca, è facilmente raggiungibile con taxi o navette di tour operator a prezzi onesti
Il Canón del Sumidero facilmente raggiungibile da Tuxtla Gutiérrez con autobus che costantemente portano i turisti ed i locali per il consueto giro in motoscafo tra le altissime pareti che il rio Grijalva ha scavato nel corso dei millenni, è un’occasione per avvistare i coccodrilli che si crogiolano al sole lungo le strette sponde sabbiose
San Cristobal de Las Casas, la splendida cittadina in stile coloniale, capitale dell’ambra, con il mercato indigeno artigianale e lo splendido Museo del Ambér, con al suo interno una grandissima collezione d’ambra contenenti insetti rimasti intrappolati da tempi remoti
San Juan Chamula, la sintesi tra il religioso ed il pagano, tra la tradizione e l’antico, con i sacrifici tra file di candele, aghi di pino, ritratti di Santi, riti e guarigioni
Per la parte dello Yucatàn Vi rimando al viaggio precedente che ho fatto solo in questa zona
Suggerimenti
In ogni sito o museo dovrete pagare una tassa per accedere con la macchina fotografica o la videocamera.
Le migliori vie di comunicazione sono strade a pedaggio, che possono essere relativamente costose (400-800 pesos è normale nei viaggi più lunghi), ma sono molto più veloci e meglio mantenute. Gli autobus di prima classe generalmente viaggiano in strade a pagamento (e il pedaggio è ovviamente incluso nel prezzo del biglietto)
Curiosità
I costumi tradizionali sono molto importanti in Messico, e sono diversi per ogni etnia; ovviamente sarà più facile ammirarli addentrandovi nelle campagne piuttosto che nelle grandi città .
La sabbia che non scotta, caratteristica unica lungo la Riviera Maya.
Alcuni Siti risultano inesplorati ed ancora completamente ricoperti dalla vegetazione.
I discendenti più diretti dei Maya continuano a vivere nel sud del Messico, sono facilmente riconoscibili dai loro lineamenti e conservano i loro usi e costumi.
La musica e il ritmo che dovreste far scorrere è a base di merengue e calipso.
Il Mezcal è un distillato dell’agave che contiene il gusano, specie di bruco o verme, questo vive a contatto con l’agave e può essere di tipo bianco o rosso, dipendendo dal luogo dove si ottiene la pianta
Eventi e feste
Ho capito che in questa Nazione c’è sempre un buon motivo per festeggiare. È proprio una delle peculiarità, sia laiche quanto religiose, le fiestas che si susseguono durante l’anno e che fanno emergere di volta in volta le mille sfaccettature che sa offrire il Messico.
La festa più rappresentativa e più sentita dal popolo messicano è il carnevale, è uno spettacolo assoluto con le sue sfilate che coinvolgono specialmente i piccoli centri degli stati del Chiapas e di Puebla. Tra le celebrazioni pubbliche invece viene ricordato il 5 febbraio, la Festa della Costituzione, mentre il 21 marzo si celebra la nascita di Benito Juarez; il 5 maggio è l’anniversario della Battaglia di Puebla, il primo settembre è la Festa Nazionale, il 13 settembre è il Dia de Los Ninos Heroes (i caduti messicani nella battaglia con gli Usa), mentre il 16 settembre si festeggia l’Indipendenza (El Grito). Il 20 novembre è il giorno della rivoluzione.
Naturalmente, essendo la religione Cristiana Cattolica il credo di quasi tutta la popolazione, molte feste coincidono con il calendario Cristiano.
Particolare e mistica è la Dia de los muertos, il giorno dedicato ai morti; in alcuni villaggi la gente passa l’intera notte nei cimiteri portando cibo e dialogando con i defunti
Contatti utili prima di partire
Sito ufficiale dell’ente del turismo: https://www.visitmexico.com/it
Ambasciata d’Italia Città del Messico
Av. de las Palmas, 1994
Lomas de Chapultepec
11000 Messico, D.F.
Tel.: +52 55 5596 3655
Fax: +52 55 5596 7710, 5596 2472
E-mail: segreteria.messico@esteri.it
Sito web: www.ambcittadelmessico.esteri.it
Ps: grazie ancora ai miei compagni di viaggio: il sempre allegro Abierto, il saggio Lorenz ed il tranquillo Marcos
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