Zimbabwe: il regno dell’oro
Guida al viaggio (la mia esperienza)
Introduzione ed itinerario
Lo Zimbabwe ha sempre rappresentato una destinazione regolare tra le molte possibili, purtroppo la repressione che lo ha messo in ginocchio e costretto nuovamente ad essere poverissimo mi ha depresso e rattristato, obbligandomi a cambiare meta
Durante il primo periodo di governo dell’ormai ex presidente Mugabe, il Paese era ricco di strutture ricettive, di costruzioni modernissime, di imponenti allevamenti, di giardini sempre ben curati, di strade asfaltate sempre in perfette condizioni, con la propria segnaletica, l’illuminazione e gli alberi sempre in fiore, raramente ho visto una tale efficienza in Africa e poi, il baratro, il disastro, l’incubo del malgoverno si è nuovamente presentato e ha consegnato il suo conto, con la corruzione, le regole spietate, le intimidazioni, i brogli, la repressione violenta, con il conseguente carico di povertà e morte
Ora il dittatore è stato pacificamente invitato a lasciare il governo, con un lauto compenso oltretutto; oggi il Paese potrebbe finalmente rinascere, ed è quello che tutti gli abitanti e gli amanti dell’Africa e della pace come me si aspettano
Nei miei ricordi ho girato l’intero Zimbabwe più volte, ho visto i suoi parchi nazionali, le campagne, le montagne e le città, con gli amici e con Andrea, mio cugino, ed è a Lui che dedico questo articolo
In agenzia ho solo sempre prenotato il volo, non c’era ancora internet, quindi guida e mappa alla mano, il poco inglese e via: l’avventura era servita!!!
Già a Londra, quando salivi a bordo del Boing della ormai tramontata Air Zimbabwe, la ex compagnia di bandiera, ti sentivi in Africa, con le hostess dai coloratissimi abiti e la musica in sottofondo con i tradizionali suoni della Mbira fusa alle percussioni ti accoglievano in un’unica atmosfera ancestrale
I costi contenuti dei lodges, la benzina economica ed il basso prezzo del cibo, ci hanno permesso di fare sempre dei lunghi soggiorni
La piccola macchina a noleggio è riuscita a portarci dappertutto, sterrati, montagna, guadi, sole cocente, ogni volta due o tre mila chilometri “quasi” senza problemi, è stata sempre la compagna ideale e leale, testimone di avventure, pericoli e simpatici incontri
Amata a tal punto che il sudore delle nostre mani appoggiate sulla cappotta bollente, ci ha fatto lasciare le impronte digitali stampate in modo indelebile, purtroppo il climatizzatore era un optional non disponibile
Tutt’oggi è ancora possibile ma altamente sconsigliato noleggiare l’auto, sono rimaste poche agenzie e con un esiguo parco auto, i prezzi sono alle stelle e la benzina difficilmente reperibile
La guida è a sinistra, ma visto il poco traffico non è mai stato un grosso problema, puoi percorrere decine di chilometri senza incontrare altri automezzi
Le principali strade di collegamento tra le città sono un susseguirsi di sali scendi dove esiste solo una striscia nera di interminabile asfalto, meglio sempre fare scorta ad ogni distributore trovato ed utilizzare un po’ di cautela agli incroci, perlomeno finché non ci si abitua
Le strutture ricettive private sono ancora presenti in gran numero ed in rete sono facilmente prenotabili, capitolo a parte per le strutture gestite dall’ente del turismo, prenotabili solo dagli uffici delle società di Safari di Harare
La corrente elettrica è erogata a 220/240 Volt e gli adattatori da utilizzare sono di tipo “inglese” a tre poli rettangolari, ma in molte zone del Paese, anche turistiche, non vi è una costante erogazione di energia elettrica, quindi assicurarsi che effettivamente gli hotels, i lodges o i campeggi che potrebbero ospitarVi siano in grado di offrirVi tale servizio
Nelle principali città ci sono ristoranti per tutte le tasche e per tutti i gusti, se si trattava di lunghi spostamenti talvolta prendevamo tutto l’occorrente al supermercato e mangiavamo a sacco lungo il percorso
L’attrattiva principale è l’incredibile spettacolo offerto dalle Cascate Vittoria ed il safari che con i suoi parchi regaleranno ottime possibilità per incontrare tantissime varietà di animali, si pensi che nello Zimbabwe c’è la popolazione di elefanti più numerosa al mondo
Alla fine delle nostre giornate più fortunate non poteva mancare il rito della birra gelata per suggellare la nostra avventura quotidiana
Come arrivare
L’unica compagnia che raggiunge l’aeroporto internazionale di Harare con un unico scalo è la Ethiopian Airlines che prevede un volo da Roma Fiumicino
In alternativa la Emirates, permette uno Stopover a Lusaka in Zambia, in quanto la destinazione finale con lo stesso aeromobile è sempre Harare
È necessario il passaporto con validità di sei mesi ed il visto d’ingresso che può essere richiesto direttamente all’arrivo ed è di circa 45 USD, valido per un doppio ingresso, utilizzabile se si decide di vedere le Cascate Vittoria dal lato dello Zambia
E’ possibile inoltre richiedere il visto unico UNIVISA (KAZA), che consente l’accesso in Zambia e Zimbabwe, ottenibile negli aeroporti internazionali di Zimbabwe e Zambia oltre che nei posti di frontiera di Victoria Falls e Kazungula in Botswana
Il visto ha una validità massima di 30 giorni al costo di 50 USD e consente l’accesso anche in Botswana per coloro che intendono recarvisi per gite giornaliere
Quando andare
Il clima è perfetto in ogni periodo dell’anno grazie alla fortunata posizione ai tropici ed all’altezza elevata dell’altipiano
La stagione secca (inverno) inizia a maggio e finisce a settembre, le giornate sono calde e secche ma la notte è piuttosto fredda; con la stagione delle piogge, tra ottobre ed aprile, l’estate porta calde e afose giornate e notti decisamente più piacevoli
In un fine settembre particolarmente caldo, mi è successo di partire da Londra in maniche corte e scendere dall’aereo ad Harare con la giacca a vento
Moneta
La valuta in uso è il dollaro americano, questo dopo l’immensa svalutazione del dollaro dello Zimbabwe, obbligando la banca centrale al blocco della propria valuta originale
Le maggiori carta di credito sono quasi sempre accettate, ma conviene sempre chiedere preventivamente
Telefono ed internet
Purtroppo non è possibile utilizzare la rete cellulare GSM in molte aree al di fuori dei centri urbani, conviene anche in questo caso chiedere preventivamente se l’hotel dove si alloggerà è fornito di rete wi-fi
Sicurezza
Capitolo delicato e in costante aggiornamento in quanto la situazione può variare in qualsiasi momento, ad oggi (marzo 2018) non si registrano particolari precauzioni da prendere se non le solite accortezze come il tenere un corretto comportamento in ogni luogo e il restare alla larga dai sobborghi anche durante le ore diurne; per gli spostamenti in città conviene sempre prendere un taxi, ce ne sono in abbondanza vicini ad ogni incrocio
Salute
Le strutture ospedaliere con un buon livello sanitario sono pressoché inesistenti per questo è d’obbligo stipulare una polizza per l’eventuale spostamento aereo in Sud Africa o rientro in Europa comprensivo di spese mediche, esiste al riguardo un efficiente servizio privato di aereo ambulanza: “Medical Air Rescue Service” – Tel. 00263-4-734513/4/5; Fax. 00263-4-734517
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie ma la situazione igienico sanitaria è davvero drammatica, il colera e il tifo hanno nuovamente colpito alcune zone del Paese
La malaria è massicciamente presente lungo la valle dello Zambesi e nei parchi nazionali così come la tripanosomiasi o malattia del sonno, provocata dalla mosca tse-tse, per entrambe la miglior cura è la protezione con indumenti adatti nelle varie circostanze
La bilarzia non è curabile se non in ospedale quindi sarà necessario essere particolarmente sicuri nel consumare bibite alla spina ghiacciate o acqua non in bottiglia
Cucina
Durante i viaggi in Zimbabwe non ero ancora vegetariano e ho potuto assaporare l’ottima carne locale, gli allevamenti a suo tempo, rappresentavano una grande risorsa economica, con esportazioni in tutto il mondo e la qualità dei manzi era ricercatissima
I pochi piatti tipici si mescolano troppo spesso con le pietanze inglesi, in un mix decisamente non ricercato
Da provare solo lo Nhedzi, la zuppa di funghi dal gusto decisamente forte e lo Nyama ne Sadza, un porridge di mais bianco con sugo di carne
Consigli per gli acquisti
L’artigianato locale è il più ricco è vario che ho mai trovato in Africa, soprattutto per gli oggetti in pietra lavorata da esperti artigiani che si tramandano le conoscenze e l’arte della levigatura
Granito, pietra verde, ematite e malachite, sarà facile incontrare numerosi “maestri” lungo le strade in procinto di realizzare delle meravigliose opere d’arte
Il legno è un altro materiale comunemente usato per riprodurre la fauna locale, legni morbidi o l’ebano, duro e nero
Cosa vedere
Harare e dintorni
Harare è una città molto cosmopolita, un tempo regno di benessere, si è sviluppata molto velocemente grazie ai giovani zimbabwani che hanno lasciato le campagne per stabilirsi in città alla ricerca di una vita migliore a contatto con diverse realtà e culture europee che hanno colonizzato il Paese
Ottimi hotels, palazzi e grattacieli, ristoranti e supermercati, negozi e discoteche, facevano di Harare un’oasi benestante nella poverissima Africa
Da vedere: la Cattedrale Anglicana, la National Gallery, i palazzi del Parlamento, il mitico hotel Monomatapa con i suoi giardini sempre curati al dettaglio aperti al pubblico
A pochi chilometri dal centro, verso Bulawayo, si può visitare lo Shake Park con la piccola area Safari, Lion and Cheetah Park e il lago Mcllwaine, meta ricreativa degli abitanti della capitale
Cascate Vittoria
A Victoria Falls lo Zambezi domina su tutto il paesaggio, un palcoscenico unico che da solo vale una visita nel Paese
Il tuffo di 110 mt per un’estensione che può raggiungere nei momenti di piena i 2 chilometri, il canyon formato dall’erosione del terreno in milioni di anni con le sue sette alte insenature scavate a zig zag, gli arcobaleni visibili anche con il chiar di luna, Mosi-oh-Tunya, il fumo tonante, il nome dato dalle tribù locali a questo spettacolo naturale di ineffabile bellezza
Lo Zambesi, prima di gettarsi, appare tranquillo lungo il confine tra Zambia e Zimbabwe, poi improvvisamente precipita dal margine roccioso, cambiando completamente il suo carattere, diventa impetuoso formando le tante cateratte prima di tranquillizzarsi nuovamente
Il rombo incessante della caduta si sente da molto lontano e il vapore acqueo prodotto può essere vivibile da diversi chilometri
La portata d’acqua varia da stagione a stagione, durante il periodo di piena raggiunge il massimo di estensione, in genere a maggio
Il turismo di massa ha invaso il territorio e moltissime attività vengono proposte dalle decine di agenzie nate in zona
Per i temerari del brivido e non, dal bungee jumping al rafting, dalle discese in corda doppia al Bridge Slide, dal volo in elicottero al safari a dorso di elefante, adrenalina e divertimento allo stato puro!!!
Una bella camminata nel parco delle cascate, all’interno della foresta pluviale formata dal vapore acqueo, permette di assistere al maestoso show fermandosi in diversi punti appositamente segnalati e protetti tra i quali, il più suggestivo è indubbiamente “la cateratta del diavolo”, più bassa di una trentina di metri rispetto al resto della lunga cresta, dove c’è la maggior portata d’acqua
Great Zimbabwe
Per chi è attirato dal gran fascino dei resti di antiche civiltà non può mancare la visita a questo antico complesso di monumentali rovine in pietra granitica facente parte della più grande città precoloniale dell’Africa meridionale
Quel che rimane delle origini della civiltà Shona ha ancora un’importante significato culturale per gli zimbabwesi di questa etnia
Una volta entrati nel sito, una piacevole camminata porta alla sommità della collina dove c’era l’acropoli, da qui il panorama si apre nella pianura sottostante con il chiaro disegno visto dall’alto di com’era costruito il resto della città, con le linee murarie, i contrafforti e le torri
Allungando la passeggiata si può visitare la ricostruzione di un villaggio Shona
Hwange National Park
Il più grande parco dello Zimbabwe confina con il Botswana e il suo deserto del Kalahari, presenta la caratteristica zona semi desertica con grandi distese erbose contornate dalle acacie spinose
È possibile accedervi anche con auto di piccole dimensioni in quanto la pista principale è asfaltata e la rete di piste secondarie sono sempre ben battute
Abbiamo passato diversi giorni in questo parco, appostandoci per ore sulle piattaforme costruite vicino le pozze artificiali (pans), consentendoci di vedere gli animali che arrivavano ad abbeverarsi senza disturbarli con accelerate, frenate e gincane, giocando alla rincorsa con le altre auto di chi primo arriva avrà la visuale migliore
Le piattaforme in legno hanno sedie o panche, attenzione però alla presenza di babbuini curiosi e rompi scatole
Sono presenti tutti e cinque i “big five”, inoltre giraffe, zebre e bufali in grande quantità, non abbiamo visto i ghepardi ed i leopardi ma per nostra fortuna ci siamo trovati nel bel mezzo di un branco di licaoni che si stava preparando a cacciare e in una mattinata particolarmente fredda, alla svolta di un curvone si è presentato un branco con ben 22 leoni
Le strutture all’esterno del parco organizzano anche Safari con i propri rangers, molto costosi per le nostre tasche
Il Main Camp, con bungalow e campeggio, appena prima dell’ingresso è prenotabile solo dagli uffici di Harare
Gonarezhou National Park
In lingua Shona significa “dimora degli elefanti” per via del gran numero e delle grandi dimensioni di questi pachidermi che un tempo lo popolavano
Purtroppo il bracconaggio, la guerra nel vicino Mozambico e un lungo periodo di siccità hanno ridotto notevolmente il loro numero
A differenza di altri parchi, se ti capita un problema nel Gonarezhou non ti vengono a recuperare e noi abbiamo avuto una certa imprudenza nel spingerci al suo interno con la nostra piccola auto
Fino alla Chipinda Pool la strada è abbastanza praticabile ma continuando verso le Chilojo Cliffs diventa indispensabile una 4×4
Noi, dopo diversi chilometri di pista crepata dal caldo costeggiando la scarpata che precipita di qualche centinaio di metri, ci siamo ritrovati immersi nella foresta tropicale, con la sfortuna di dover tornare indietro per la caduta di un grosso albero che precludeva il passaggio
Fa parte del progetto Great Limpopo Transfrontier Park con l’adiacente Parco Kruger in Sud Africa e Limpopo in Mozambico, unica area faunistica protetta senza barriere ai loro confini
Matobo National Park
Parco dichiarato Patrimonio dell’Umanità dal 1986, una volta al suo interno, verrete catapultati in un’altra dimensione, in un luogo mistico e sacro alle popolazioni locali, con le imponenti colline granitiche che nascondono un’infinità di grotte ricche di incisioni rupestri di ottima qualità dove vennero ritratti gli scorci della vita preistorica, tutte facilmente raggiungibili a piedi o con simpatiche escursioni a cavallo
Tra gli enormi massi di granito, chiamati Balansing rock, creati e scolpiti dagli agenti atmosferici in migliaia di anni, le maestose rocce in equilibrio che si trovavano stampate nelle vecchie banconote, sulla sommità di una collina, si potrà scorgere la tomba di Rhodes, colonizzatore britannico innamorato di questo luogo e godere di maestosi ed indelebili tramonti
Matusadona National Park
Anche questo parco rientra nel Patrimonio dell’Umanità, la sua nascita è principalmente dovuta all’operazione “Arca di Noè”, con la quale vennero messi in salvo gli animali a seguito della costruzione della diga di Kariba, il cui bacino avrebbe sommerso il loro habitat naturale
Con il passare degli anni, le foreste acquatiche a ridosso dell’area lacustre sono divenute dimora fissa di un’infinità di specie di uccelli
I rinoceronti bianchi e neri sono ancora presenti nel parco nonostante la caccia da parte dei bracconieri non si fermi mai
Lago Kariba
È un lago artificiale, formato grazie alla costruzione dell’omonima diga che sbarra lo Zambesi
Abbiamo raggiunto Binga solo per toglierci lo sfizio di fotografare il lago con i suoi spettrali alberi che affiorano vicino alla costa
Mana Pools National Park
Il Parco di Mana Pools, facente parte dello Zambezi Escarpment, si estende sulla sponda meridionale del fiume Zambesi, formando la famosa Valle dello Zambesi
È un luogo isolato ed incredibile, con una grandissima concentrazioni di animali (solo le giraffe non sono presenti), chiamato così per via delle quattro piscine naturali createsi in corrispondenza dello Zambesi, in lingua Shona: Main, Chine, Long e Chisambuk
L’ecosistema delicato con le pianure alluvionali e le montagne della Rift Valley come sfondo è fortunatamente preservato dall’Unesco
È raggiungibile solo durante la stagione secca e le poche strutture presenti sono prenotabili solo con notevole anticipo
Una soluzione potrebbe essere la possibilità offerta di prendere parte ad escursioni in canoa o a piedi, guidati naturalmente da esperti rangers
Nyanga e Mutare
La zona nord orientale al confine con il Mozambico è occupata dal parco di Nyanga, caratterizzato da verdeggianti valli, foreste e picchi montuosi che ricordano le nostre Alpi; un’escursione suggerita è il raggiungere a piedi le Nyangombe Falls, ben segnalato il sentiero che scende dal parcheggio, le cascate dolci e l’altitudine ci hanno regalato un’aria piacevolmente fresca e leggera
La città di Mutare non offre grandi attrattive se non i Vumba Botanical Gardens, i giardini tropicali con i tipici prati inglesi perfettamente curati, dimora di un’incredibile varietà di flora e ottimo punto panoramico nella sottostante valle occupata dal Mozambico
Consigli
Nei vari parchi nazionali, il registro dei rangers viene compilato ad ogni ingresso, con il numero di targa del veicolo, il numero dei partecipanti e la destinazione prevista e attenzione ad uscire in tempo dal parco, sono molto severi ed il recupero è costosissimo
Una curiosità: durante gli spostamenti fate caso ai tronchi cavi tra i rami degli alberi, sono alveari artificiali
Visitate le Cascate Vittoria dal lato dello Zambia, una diversa prospettiva meritevole per questo imponente spettacolo della natura
Le incredibili Balancing Rock, le rocce di granito in equilibrio, si trovano ovunque
Capitolo taxi: mettersi d’accordo sulla cifra per un determinato percorso può essere l’alternativa all’uso del tassametro; i taxi sono abbondanti e presenti nelle vicinanze di ogni hotel o di ogni grande incrocio, fantastica l’idea di approfittare di un rovescio temporalesco per mettersi tutti a lavare il proprio mezzo
Se si intende scendere le acque dello Zambesi con una delle molteplici possibilità, come portafortuna sarà d’obbligo acquistare una statuina da mettere al collo di Nyaminyami (io ho scelto di tatuarmelo per non perderlo!!!), la personificazione dello spirito del fiume
Copyright © 2018 www.VcomeViaggiare.it | Tutti i diritti riservati www.VcomeViaggiare.it | www.VcomeViaggiare.it non è responsabile dei contenuti dei siti segnalati
Perfetto, la mia prossima meta!!!