Ferrata delle Trincee – Bivacco E. Bontadini 2552 m s.l.m.
Partenza da Passso Fedaia a quota 2050 m s.l.m., parcheggio gratuito e spazioso (GPS: 46°27’50” N 11°51’39” E)
Attraversando la strada regionale mei pressi della diga, ci attende una faticosa salita lungo il sentiero CAI n. 698 che separa il Passo da Porta Vescovo, famosa stazione sciistica a monte della funivia che sale da Arabba sul versante opposto.
Sentiero ben segnalato e tracciato, contraddistinto dai tanti resti della Prima Guerra Mondiale.
Una volta arrivati in cima, il panorama lascia senza fiato, la splendida giornata aiuta non poco la volontà di salita.
Lasciando il moderno Rifugio Gorza a quota 2478 m s.l.m., sulla sx percorriamo per alcune centinaia di metri il sentiero n. 636 che porta all’attacco della ferrata, siamo a quota 2580 m s.l.m..
Subito una cinquantina di metri abbastanza tosti, il tratto più impegnativo, poi la salita diventa più semplice e veloce, traffico permettendo. Si alternano salite in verticale a traversi più o meno esposti, passaggi su cresta, ponticello, brevi discese e brevi tratti non attrezzati dove poter fermarsi anche solo per riposare.
La possibilità facoltativa di salire il Torrione dell’Eremita ed ancora un infinito saliscendi fino ad incontrare la prima galleria, breve, scenografica nei punti di vedetta. All’uscita seguire lo stretto sentiero nel versante verso la Marmolada per poi salire seguendo l’indicazione per il Bivacco.
Dopo un diedro si nasconde la lunga galleria, anch’essa con numerose aperture ora ottimi punti panoramici, a volte in salita con gradini ricavati nella roccia, che sbuca poco sopra il Bivacco Bontadini
Difficoltà: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
7 h senza soste, tra salita, ferrata e discesa
Discesa
Dal Bivacco si scende a tornanti al Passo Padon, poi sent. n. 680, lungo, in completo sole, quasi sempre in quota fino ad incrociare nuovamente il sentiero d’andata poco sotto Porta Vescovo
Considerazioni
Ferrata completamente arrampicabile, abbastanza lunga, interminabile ma piacevole saliscendi, ottimamente protetto.
Nella seconda galleria seguire l’itinerario proposto dai cartelli e dai catarifrangenti che aiutano nel dedalo di cunicoli e diramazioni, torcia o lampada frontale obbligatori.
Tanta gente nel fine settimana, molti improvvisati, purtroppo!!!
La salita da Arabba con la funivia, agevola notevolmente l’intera escursione, evitando la difficile salita dal Passo Fedaia, comoda e senza fatica.
Interessante la salita al torrione anche se sembra in bilico sul costone.
Torrentello non potabile lungo il percorso di salita a Porta Vescovo; ci dovrebbe essere una sorgente d’acqua potabile all’interno della lunga galleria (come riportato da altre fonti ma non l’ho trovata).
La sola vista a 360° lungo tutto lo sviluppo della ferrata vale tutta la fatica!!! Il Sella, le Tofane, Il Cristallo, la Marmolada e tante altre cime dolomitiche, ricche di ricordi e future escursioni.
Tutta la catena del Padon è composta da rocce vulcaniche nerastre, un’intrusione di magma in mezzo alle chiare rocce calcaree dolomitiche.
Il Bivacco Ernesto Bontadini di proprietà della sez. CAI di Livinallongo è un semplice ricovero in pietra con 6 posti letto, posizionato dov’era collocata una batteria dell’artiglieria durante la Grande Guerra (Gps: 46°27’48” N 11°53’17” E)
Dal Bivacco altre corde metalliche facilitano in sicurezza la semplice ascesa a Cima della Mesola.
Dal sentiero di rientro è possibile deviare sulla sx lungo una traccia poco visibile e non segnalata evitandone buona parte dello stesso.
Segnale telefonico sempre presente in tutto il percorso
Cartografia Tabacco 015 Marmolada – Pelmo -Civetta – Moiazza 1:25.000
Salita in luglio 2023
Copyright © 2023 www.VcomeViaggiare.it | Tutti i diritti riservati www.VcomeViaggiare.it |www.VcomeViaggiare.it non è responsabile dei contenuti dei siti segnalati