Bocchetta di Portule 1937 m s.l.m.

Parcheggio comodo e spazioso nei pressi del Rif. Val Formica provenendo dalla Valdassa o in alternativa si potrà lasciare l’auto negli spazi lungo la carrabile
Con lo sguardo verso sud verso i “roversi” del Verena, chiamati così i contrafforti meno accessibili esposti a settentrione della cima, si aprirà la Val Formica, dalla parte opposta invece: cima Larici, cima Portule, cima Laste e cima Mandriolo.
Tutto il territorio è stato testimone della Grande Guerra, guardandosi attorno sono sempre presenti i resti di fortificazioni, ricoveri, postazioni, osservatori e trincee.


L’inizio del sentiero n. 826 a quota 1611 m s.l.m. sale a monte dell’agriturismo Malga Larici, attraversa il Bosco di Costa Larici, gira in leggera salita la conca formata dalla Val Renzola e dopo poco più di 5 km si raggiungono i bastioni di Bocchetta Portule, con l’ampia zona prativa, una panchina, il cartello espositivo del Sentiero della Pace* e l’entrata nella galleria recentemente ripulita e resa più sicura. Il canale che esce dall’ingresso ospitava il cavo di ritorno della teleferica che portava vettovaglie e munizioni a Cima Portule (2308 m s.l.m.) dove, salendo, si potrà ammirare lo spettacolare panorama sulla Valsugana e sulle Dolomiti trentine.

Sentiero su sterrato, costruito dai soldati austro-ungarici, semplice, sicuro e con un ottimo fondo, adatto al Nordic Walking e alle Mtb; una volta in cima è molto pericoloso l’esporsi sulla Val Formica con un burrone di diverse centinaia di metri

Difficoltà: E (Escursionisti)
4 h andata e ritorno
5 h andata e ritorno con ramponi o ciaspole
Cartografia Tabacco 050 Altopiano dei Sette Comuni – Asiago – Ortigara 1:25.000

* Il Sentiero della Pace è un lungo tracciato escursionistico, dal Passo dello Stelvio alla Marmolada, che unisce tra loro i luoghi della memoria seguendo la linea del fronte della Prima guerra mondiale, in quello che fu il settore occidentale della guerra italo-austriaca, combattuta tra il 1915 ed il 1918. Il percorso escursionistico si snoda per circa 600 km, collegando tra loro le vette dei ghiacciai ai fondovalle alpini e creando un’ampia rete di sentieri che consente all’escursionista di raggiungere forti, capisaldi, mulattiere e trincee costruite dall’esercito italiano ed austro-ungarico durante il Primo conflitto mondiale
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